Premesso che:
il protrarsi dello stato di emergenza pandemica da COVID-19 sta mettendo a dura prova il made in Italy agroalimentare, con particolare riguardo all'export, già fortemente indebolito dallo scontro commerciale tra Stati Uniti e Europa, a seguito della disputa nel settore aeronautico tra l'americana Boeing e l'europea Airbus;
dalla recente decisione europea di imporre dazi aggiuntivi per un valore 4 miliardi di dollari verso determinati prodotti americani, potrebbero aprirsi scenari poco rassicuranti per alcuni settori agroalimentari italiani, in particolare per quelli a maggior vocazione all'export, come il vitivinicolo;
il vino nel 2019 è stato il prodotto agroalimentare italiano più esportato nel mondo con un aumento del 3,1 per cento. Il fatturato realizzato all'estero è stimato in 6,4 miliardi di euro nel 2019, a conferma dell'importanza dell'export per la tenuta economica ed occupazionale del made in Italy;
soltanto gli Stati Uniti lo scorso anno hanno importato vino dall'Unione europea per un controvalore di circa 4,7 miliardi di dollari, di cui 2 miliardi destinati all'importazione di vino italiano;
il protrarsi del conflitto commerciale fra Stati Uniti e Europa potrebbe portare a scenari drammatici per il nostro Paese, colpendo un mercato di sbocco, quello vitivinicolo, già duramente colpito dalle pesanti misure restrittive messe in atto per affrontare l'emergenza epidemiologica, sia in Italia che all'estero;
il settore agroalimentare italiano non può continuare ad essere il bersaglio nelle dispute di natura commerciale e politica a livello internazionale, ma neanche all'interno dell'Unione europea, specie in un momento così delicato come quello attuale, dove la crisi scaturita dall'emergenza sta minacciando la competitività di intere filiere produttive,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo voglia ribadire in tutte le sedi opportune la strategicità del comparto agroalimentare made in Italy, mettendo in atto un'azione diplomatica volta a promuovere una distensione dei rapporti tra gli Stati Uniti e l'Europa con lo scopo di superare il contenzioso commerciale in atto;
se non ritenga prioritario, a seguito del protrarsi dell'emergenza epidemiologica e preso atto della carenza di risorse fino ad oggi destinate al settore, adottare iniziative di sostegno del comparto agroalimentare made in Italy, affinché la crisi economica, ormai penetrata in tutti i comparti produttivi del Paese, non ne infici l'eccellenza, riconosciuta in tutto il mondo.